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giovedì 6 settembre 2012

Kalypso - Nyktophobie





Year: 2011
Genre: Metalcore/Deathcore
Label: Rock Range Records
Sentence: Hard Stuff (7)

Nyktophobie è il primo album della band tedesca Kalypso.
Ciò che ci propongono i Kalypso in questo album è un metalcore/deathcore molto pesante e tecnico.
Le chitarre non si fermano un attimo e anche la batteria ha sempre dei ritmi freneteci, per quanto
riguarda le voci, abbiamo due vocalist con il classico scream/ growl alternato, che in certi casi
diventa quasi un pig squeal/grunt. Ed ora analizziamo l'album nel dettaglio.
Le tracce che sicuramente mi hanno colpito, sono "Euer Niedergang", il brano di apertura,
il quale inizia in modo abbastanza pacato, sembra quasi una marcetta, poi ad un certo punto sentiamo un charleston e i riff all'improvviso si fanno molto più pesanti.
Ma ancora non è finita qui ed ecco che comincia il riff principale, molto originale e pieno di potenza, da sottolineare c'è l'alternarsi di riff e piccoli "assoli" con sweep picking che tutto sommato ancora non esplodono.
Ecco che alla metà inizia a diventare decisamente più pesante con riff molto lenti e una voce
che sembra un pig squeal/grunt, per poi arrivare una parte con delle chitarre vagamente più
melodiche. Un'altra traccia che merita di essere ascoltata è la seconda "Tote Welt".
Questo brano colpisce soprattutto grazie al suo riff principale, molto energico e potente
e grazie alle voci, che fanno veramente il loro lavoro, alternando scream e growl di continuo.
Nella parte centrale della canzone abbiamo delle sorta di grida, che rendono perfettamente l'idea di
disperazione. Queste sono state molto azzeccate, dato che non stonano neanche un po' col resto del brano.
Un'altro brano interessante è "Kranke Nacht", il titolo in questo caso descrive a pieno il sound (notte
malata) dato che i riff sono talmente veloci e pesanti da dare veramente l'idea di una "notte malata".
Questa è una delle migliore tracce del disco, con riff molto freschi e pesanti al punto giusto e con il
solito scream e growl a dir poco impeccabili.
Infine, ne cito un'ultima che merita veramente: "Grabrede". Questo brano comincia con un riff molto
veloce e melodico, questa volta la canzone però sta su tonalità leggermente più alte rispetto alle
altre tracce, ma trasmette comunque potenza allo stato puro.
Un'altra cosa che mi ha molto colpito di quest'album sono le due tracce che hanno voluto inserire per
rallentare la velocità complessiva e per non far sembrare il disco troppo uguale.
"Nachtimmel" (0:58) e "Gebrochen" (0:49), rispettivamente fatte con chitarre pulite e pianoforte.
Diciamo che i Kalypso hanno voluto dare all'album quell'effetto "sorpresa", mettendo chitarre in clean
e pianoforti per rallentare l'atmosfera (anche perché se fossere tutti brani a 270 bpm non andrebbero
lontani) e per far rilassare l'ascoltatore dopo quei brani spaccaossa. Anche se subito dopo la fine
di questi due brani, ripartono all'attacco pià cazzuti che mai, in modo da regalare infarti ai
malcapitati ascoltatori.
Direi che è un buon album, non aggiunge nulla genere, ma è comunque molto buono dal punto di vista della qualità. Lo consiglio caldamente a tutti gli appassionati del genere e a quelli che vogliono
provare l'effetto "ripresa improvvisa" che il disco è in grado di trasmettere.

-Alessio



domenica 2 settembre 2012

Mad Maze - Frames of Alienation





Year: 2012
Genre: Thrash Metal
Label: Punishment 18
Sentence: New Forbidden (8)

E dopo “No Time Left...”, l' EP che li ha lanciati nel 2010, riecco i Mad Maze con il loro primo disco in studio.
Sempre fortemente influenzati da band come Testament, Forbidden, Overkill ecc. questi cinque ragazzi di Modena tornano proponendoci quel sound feroce, cattivo e molto tecnico ricco di cambi di accelerate. Elementi tipici che li stanno rendendo protagonisti nel panorama thrash italiano.
Questa volta però aggiungendo maggiore groove e qualità sonora, grazie anche ad una label importante come la “Punishment 18” e alle potenzialità espresse al meglio dal gruppo.
Facile ribadire le abilità tecnico-compositive e l'originalità, miscela che fa sì che i brani appaiano molto differenti tra loro.
Da citare, c'è l'abilità dei due chitarristi, che riescono ad intrecciare le parti con estremo gusto, sfruttando al meglio la loro tecnica sopraffina. Dobbiamo anche fare i complimenti al batterista ed al bassista che riescono a dare grande profondità ai brani e letale ferocia al ritmo. Non male il vacalist, con un graffiante e potente clean tipico del thrash e un growl che a tratti sfiora la soglia del simil-death.
Con gran piacere vedo riapparire nell'album i due migliori brani dell' EP, ovvero “Mad Maze” e “Lord of All Remains”, le quali appaiono molto più nitide e efficaci rispetto alla scorsa produzione.
Tra le “best” troviamo la opener “Walls of Lies”, che parte lenta per poi spazzare via tutto con un ritmo martellante, la seguente “Sacred Deceit” con tanto groove ed energia (penso che non potevano iniziare l'album meglio di così) e la finale “Retribution”, una delle migliori in assoluto, che violenterà i vostri timpani con continui sbalzi di accelerazioni e cambi di ritmo.
Purché il lavoro non è esente da miglioramenti dal punto di vista musicale, devo dire che Frames of Alienation è un gran disco, uno dei migliori dischi thrash del panorama italiano.
Consiglio a tutti gli appassionati del genere di ascoltarlo, perché merita veramente e auguro le migliori fortune per il futuro alla band nostrana.

-Marco



domenica 26 agosto 2012

Kaosmos - Kaosmos




Year: 2012
Genre: Power Thrash
Label: Autoprodotto
Sentence: Thrash burning! (7)

I Kaosmos sono una band di Milano e si presentano al debutto con questo EP omonimo.
Un lavoro piuttosto buono, caratterizzato da questo power/thrash stile vecchia scuola, che se fatto
bene non delude mai.
C'è abbastanza freschezza nei riff, le idee non mancano e la personalità neppure, elementi
fondamentali ormai oggigiorno per aver anche la ben minima possibilità di ritagliarsi uno spazio
nel panorama musicale.
Bella la copertina dell' EP, immediata e diretta. Pur non essendo particolarmente originale, crea quell'effetto ottico, con nome e logo della band in primo piano, supportati da una fiamma che arde alta e fiera. Il calore e la passione dei ragazzi traspare già dalla carta. Non male.
Le canzoni sono molte varie e i cambi di riff sono molto fluidi e naturali.
Se c'è un pezzo che mi ha colpito di più è sicuramente "My Angel",che con i suoi quasi 9 minuti ci offre praticamente di tutto: chitarre pulite, ritmiche in clean, break centrale con chitarre distorte, assoli melodici e malinconici e una voce piena di pathos ad accompagnare il tutto.
Uno dei punti forti dei Kaosmos sono sicuramente gli assoli, veramente elaborati e originali.
Thrash o no? L'unico dubbio che mi sorge è proprio questo! Gli elementi tipici del thrash ci sono
(ritmiche triplettate in palm muting, sprazzi di doppia cassa e così via) ma è anche scontato dire
che presenta elementi tipici dell'US Heavy e non del thrash vero e proprio. Un esempio è la
voce. infatti la timbrica risulta essere molto a suo agio nelle note alte (“Range”).
Qualche aspetto migliorabile ovviamente è presente. In primis, avrei gradito alcune sezioni più “a briglie sciolte”: l'arpeggio che spezza la canzone non è sempre cosa buona. In “Rage” per esempio, più che uno stacco in clean avrei preferito un innalzamento dei BPM con relativo assolo.
Ancora, in alcuni punti dell'album ci si aspetta quell'accelerazione che in realtà poi non arriva. Si tratta sicuramente di una scelta stilistica, perché i nostri ci dimostrano che quando vogliono “picchiare”, lo sanno fare eccome. In ogni caso attendo fiducioso il classico pezzo trita-ossa.
Che dire, è un ottimo lavoro a mio avviso, i nostri ci sanno fare. Le qualità ci sono, le idee anche, il cuore pure: con una miscela del genere, posso solo augurare ai Kaosmos le migliori cose per il futuro!

-Marco