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giovedì 12 dicembre 2013

Behold the Desecration - Omnipresent Putrefaction






Year: 2013
Genre: Technical Death Metal/Deathcore
Label: Independent
Sounds Like: Signal the Firing Squad, Acrania, Archspire
Sentence: Sweeps away all (8)

Ormai siamo abituati a vedere gente che va oltre se stessa suonando, mostrando tutto i tecnicismi imparati in lunghi anni di allenamento. E questo è anche il caso dei Behold the Desecration, band americana all'esordio con questo "Omnipresent Putrefaction", un full-length che mostra diverse influenze di generi estremi tra cui technical death metal e deathcore. Genere che ho conosciuto grazie ai, ormai sciolti a mio malincuore, Signal the Firing Squad; anche se il loro era più un technical deathcore e di death aveva ben poco. Vediamo dunque se quest'album d'esordio, anche se lo considererei più un ep per la durata (22 minuti circa), merita un posto tra i miglior dischi di questo anno ormai giunto alla fine. Partiamo dalla malatissima title track nonché intro: gargarismi in stato di vita o di morte. Andando avanti possiamo assaporare manciate di riff intricati (ma non per questo difficili da capire) esuper tecnici a tale velocità da uscire dagli spartiti; alcuni assoli molto brevi (fortunatamente), acceni di breakdown (come possono mancare?) e sweep picking tamarrissimi e catchy, come in "Plaguebearer". Nel complesso le canzoni hanno una struttura ben precisa e le tracce si susseguono in maniera efficace e mai straziante; la voce alterna un growl basso ad accenni di scream striduli e taglienti. Le lyrics sono incentrate tutte bene o male sull'odio verso la razza umana; e voi  direte che è un classico. Sì lo è, ma sottolineerei come sono stati scritti: davvero molto bene, usando frasi e termini significativi e che ti entrano in testa. "Follow the Path" è la classica traccia che non ti aspetti, strumentale molto lenta e malinconica, ma che ultimamente stiamo trovando spesso in album d questo genere. La successiva "Cognizant Gates", che reputo la migliore dell'album, riprende la botta che la traccia strumentale ti aveva magari fatto perdere e ti regala 2.33 minuti di pura violenza verso le nostre povere orecchie, che però dopo ringraziano; assolo da viaggi mentali con sweep che ti fa salire e scendere nel planisfero: provare per credere. Si prosegue con "Oracle's Commandment", ottima per continuare ad essere massacrato e umiliato dalla componente tecnica dei musicisti. E proprio quando ti sei messo l'anima in pace riguardo quest'ultima cosa, arriva un elemento che ancora non avevamo sentito, ma che ci sta da DIO ormai in album tech death, ovvero l'intro di basso a precedere un riff tecnico quanto distruttivo, ma soprattutto che funziona. Parliamo delle traccia "12" (è il titolo non il numero), che non è solo questo, ma al contrario mi sentirei di metterla tra le migliori riuscite di questo "Omnipresent Putrefaction", con l'assolo però, senza dubbio migliore dell'intero full. Da come potrete ben notare, non ho citato le prime tracce perché secondo me sono un po' il punto debole, ma al contrario, passata la strumentale "Follow the Path" il disco prende una piega da  capolavoro, ma non lo sarà ovviamente per l'inizio non molto convincente. Beh c'è anche da dire che se questo fosse stato un album preceduto da ep/demo ecc. magari il giudizio non poteva essere a livelli alti; ma essendo l'esordio nel vero senso della parola, mi sento di essere buono e alzare il voto; perché parliamoci chiaro, quanti gruppi oggi riescono ad esordire con un full-length avendo già le idee chiare e senza presentarsi leggermente in confusione dovuta all'inesperienza? Gli Archspire l'avevano già fatto nel 2011, ma nonostante ciò tanto di cappello ai Behold the Desecration.
Buona la prima.

-Marco









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