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mercoledì 19 giugno 2013

Arcane Roots - Blood Chemistry






Year: 2013
Genre: Rock/Post Hardcore
Label: PIAS Records
Sounds Like: The Mars Volta, Refused, Biffy Clyro, Meshuggah
Sentence: Mind blowing (8,5)

Il Rock, ovviamente assieme a tante altre cose, sembra essere da anni in profonda crisi: si sforna sempre meno musica e le band che diciamo "ce la fanno" restano comunque incomparabili ai vari pesi massimi del passato, oggetto di vera e propria idolatria rispetto ad una scena contemporanea apparentemente spenta e inconcludente. L'avrete notato si che in paesi come l'Italia, per esempio, si suona in giro esclusivamente con gruppi cover dei soliti quattro gatti, alias Vasco, Ligabue, Litfiba (ma mettiamoci anche AC/DC, Pink Floyd, Queen), mentre, se già un In Your Honor dei pur sempre bravissimi Foo Fighters rispetto ad un Led Zeppelin II rischia di suonare derivativo, figuriamoci un qualsiasi (magari anche ottimo) disco di gente come Coldplay o Wolfmother. Se pensiamo poi che Album come DeLoused In the Comatorium o Songs for the Deaf hanno già' più di 10 anni, beh ci sarebbe quasi da disperare. Chi sono insomma le Rock Star di oggi? Chris Martin? Aiuto. Ed e' proprio in codesto panorama desolante che gruppi come gli Arcane Roots, micidiale trio proveniente da Kingston, Regno Unito, fanno ben sperare in un ritorno ed evoluzione di quello che e' forse l'unico genere insostituibile che l'essere umano abbia concepito. Esplosi nell'Underground Inglese con l'eccezionale EP "Left Fire", un piccolo capolavoro in equilibrio tra la follia di Refused, The Dillinger Escape Plan e la ricercatezza di At The Drive In Dredg assieme a ritornelli degni dei Dredg più ispirati, gli Arcane Roots si ripresentano nel 2013 con il loro attesissimo album di debutto, “Blood & Chemistry”. Andando subito al punto, il disco rappresenta forse il massimo di ciò che secondo il sottoscritto significa suonare Rock nel 2013, e basta anche soltanto la devastante opener “Energy is Never Lost, Just Redirected” per rendersi conto della caratura del prodotto: un brano diretto, cangiante e dalla fluidità disarmante, dove ritmiche Meshugghiane convivono senza problemi con giri melodici che perfino un Kurt Cobain avrebbe difficoltà a tirar fuori. Per gli Arcane Roots niente sembra impossibile, vincendo anche in contesti dove la semplicità fa da padrone grazie ad autentici capolavori come Resolve e Belief, canzoni dirette, melodiche, potenti, semplicemente bellissime. Andando avanti, il disco prosegue su tonalità alterne, raggiungendo picchi di intensità altissima in svariati punti, sia in termini di immediatezza che di aggressività, grazie a vocalità funamboliche, muri di chitarre intricate e potenti e una sezione ritmica inarrestabile; degni di nota soprattutto la suite “Slow” e “You Keep Me Here”, posta in chiusura e curiosamente simile per andamento a “Long & Low”, quasi una subliminale citazione al loro seminale EP di debutto “Left Fire” da cui e' tratta. Concludendo, il disco potrebbe essere molto facilmente definito un capolavoro, confermando ampiamente lo status di un gruppo già di per se' pronto ad un successo internazionale: “Blood & Chemistry” e' l'album che i Biffy Clyro non hanno mai scritto, e che probabilmente non scriveranno mai.

-Edoardo Casini



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