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venerdì 25 ottobre 2013

Bear - Noumenon






Year: 2013
Genre: Djent/Mathcore
Label: Basick Records
Sounds Like: Tony Danza Tapdance Extravaganza, Acheode
Sentence: Little masterpiece (8,5)

Bear. Un nome una garanzia.
Da un nome così ci si può aspettare un suono possente, spaventoso, come appunto dev'essere trovarsi un orso davanti mentre si fa un tranquillo pic-nic, con la morosa (cosa che credo pochi facciano). Si entra nell'ambito musicale che adoro più di tutti: il djent, ma non normale, sincopato e di "facile" comprensione come Periphery o Veil of Maya; qua si oltrepassano i limiti dell'armonia e della melodia per arrivare a quel suono che per la sua stranezza risulta fantastico e piacevole da ascoltare. I Bear con questo loro secondo disco "Noumenon", uscito il 7 di ottobre, propongono un djent malato, matematico, con la maggior parte dei riff abbastanza incomprensibili per un orecchio non allenato, esempio di questo sono le tracce "Rain" e "The falling" che con certi passaggi hanno spaventato pure me, ascoltatore assiduo di gruppi come Tony Danza Tapdance Extravaganza e simili. Il lavoro dal punto di vista della chitarra risulta perfetto, certo è inquietante e incomprensibile in certi punti ma forse è questo il fattore che mi ha fatto amare alla follia questo gruppo sin da subito.

La voce: per questo serve un capitolo a parte.  I vocalizzi del cantante mi hanno ipnotizzato per tutta la durata del disco, grattati, cattivi, e potenti. Ovviamente pure in questo campo vi è la componente inquietante ad esempio nella traccia "Rain" le parti di voci pulita le ho ascoltate più di 20 volte, dato che ne sono stato attirato sin dal primo ascolto. Nel complesso questo disco risulta un ascolto difficile per orecchie abituate a sound "puri" e di facile comprensione come i già citati Periphery o qualsiasi altro gruppo, però può comunque essere veramente piacevole, tracce differenti fra loro e mai ripetitive. La componente malata di questo disco per me è un fattore positivo, anzi, ULTRA positivo, per altri invece può essere un difetto, quindi si sa che il mio parere non può essere totalmente oggettivo. Però vi invito calorosamente a godere insieme a me di questa perla offerta da questo nobile quartetto belga.

-Andrea Facchinello


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