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mercoledì 3 aprile 2013

Darkthrone - The Underground Resistance






Year: 2013
Genre: Black'n'Roll/ Crust Punk
Label: Peaceville Records
Sounds Like: Motorhead, Iron Maiden, Venom
Sentence: Not original, but good (6,5)

Correva l'anno 1991 quando dei ragazzi norvegesi pubblicarono il loro primo full-lenght: "Soulside Journey". Da lì in poi la formazione, composta da Nocturno Culto, Fenriz e Zephyrous, annoiata dal Death Metal, decise di fare una svolta stilistica, ovvero decisero di passare al Black Metal, un genere che stava diventando sempre più popolare anche grazie a gruppi come Euronymous e Mayhem e  soprattutto, grazie all'Helvete e al celeberrimo Inner Circle fondato da lui stesso. I lavori pubblicati dal gruppo dal 1990 al 1995 come "A Blaze In The Northern Sky", "Under A Funeral Moon" o "Transilvanian Hunger" sono diventati dei veri e propri capolavori del genere che ogni blackster dovrebbe conoscere. Dal 1995 in poi, come spesso succede d'altronde, il gruppo perse originalità e cominciò una sorta di declino. Verso il 2000 ci fu un'ulteriore svolta stilistica, infatti già con "The Cult Is Alive" Nocturno Culto e Fenriz introdussero degli elementi Crust Punk sempre più evidenti col passare delle uscite, finché il passaggio non avvenne del tutto con "Circle The Wagons" (il quale di Black ha poco e niente) e l'album che andremo a recensire oggi: "The Underground Resistance". Questo disco non è altro che il seguito del già citato "Circle The Wagons"; semplicemente un altro album Heavy con  spunti riconducibili al Crust Punk, ma vi posso assicurare che, nonostante non sia assolutamente un lavoro paragonabile alle glorie passate, è sicuramente di buona fattura. Ma ora passiamo ad analizzare la tracklist. L'album si apre con "Dead Early", un brano con riff molto Heavy Metal e decisamente influenzato dalla NWOBHM, insomma è in puro stile Iron Maiden; in seguito troviamo "Valkyrie", probabilmente una delle migliori tracce del disco, che colpisce per la sua intro molto melodica ed emozionante e i riff semplici, ma di impatto. Un'altra traccia che merita di essere citata è la terza "Lesser Men", la quale contiene dei riff che ricordano vagamente i tempi di "Soulside Journey", proprio come "Come Warfare, The Entire Doom", sia per le parti di chitarra che per la voce. Oltre a queste canzoni non ce ne sono state altre che mi hanno colpito particolarmente, anzi, ascoltando alcune tracce provavo fastidio, probabilmente anche per via della voce molto poco azzeccata e di qualche riff un po' troppo abusato. In conclusione questo non è un cd complicato da ascoltare, anzi, tutt'altro ... è solo un lavoro "diverso" dai Darkthrone che conosciamo, che va apprezzato per quello che è. In questo album sono anche presenti dei riff che, nonostante non siano particolarmente originali, sono sicuramente più che accettabili. Purtroppo però ci sono delle grosse pecche nella voce, soprattutto quando Nocturno Culto cerca di toccare tonalità troppo alte per lui, in cui stona un po' ed inoltre ci sono delle canzoni che forse durano un po' troppo, come "Leave No Cross Unturned" (13 minuti) e "Come Warfare, The Entire Doom" (8 minuti). Comunque per il resto è un lavoro pienamente godibile da chiunque, ma badate bene che prima di ascoltarlo dovrete levarvi dalla testa il fantastma dei Darkthrone del passato, altrimenti non vi piacerà per niente.

-Alessio


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