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venerdì 26 luglio 2013

Nervecide - Impermanence







Year: 2013
Genre: Death Metal/Noise/Ambient
Label: Indipendent
Sounds Like: Hate Eternal, Cryptopsy, Behemoth
Sentence: A man, a genius (8)

Ormai è inutile dirlo, ma la scena metallica italiana, sta divenendo sempre più continua e sempre più spesso si vedono band che meriterebbero molto di più per quello che propongono, ma non avendo nessuno capace di farle uscire "dal guscio", esse rimangono band con un numero di fans veramente misero. Oggi abbiamo qui un lavoro decisamente interessante e soprattutto made in Italy! Nervecide, è una band o meglio, un progetto portato avanti da un solo componente; quindi parliamo di una one man band metal e il protagonista di tutto ciò è: Giorgio Benedetti (ex chitarrista Cadaveric Crematorium). Dopo aver lasciato la band, il talentuosissimo polistrumentista intraprese questo progetto solista, dal nome Nervecide. Esso, riesce a maestrare tutti gli strumenti e come se non bastasse, ci mette anche la voce. Pensare che tutto ciò è stato fatto da una band di 4-5 componenti ti entusiasma e ti fa dire "cazzo che album!"; ma se tutto ciò è stato fatto da un solo componente, come in questo caso, il risultato non può che essere alterato senza scrupoli. Impermanence è un' album a tratti distruttivo, con classici riff death metal, tra cui alcuni molto tecnici e un'uso moderato di effettistica puramente noise. Non perde mai potenza emotiva il nostro Giorgio, riuscendo ad essere impeccabile sia con la chitarra che con la batteria, portata a circa 200 bpm; per quanto riguarda la voce, riesce a donare il giusto timbro gutturale stile Glen Benton, Erik Rutan. Un lavoro eccezzionale, che visti i molteplici cambi di genere che presenta, difficilmente risulterà noioso, infatti, anche quando questo prenderà sembianze di death brutale, il bresciano Giorgio, svolterà il tutto spegnendo il lato incazzato ed aprirà a delle atmosfere puramente ambient e sperimental, con uso di chitarra pulita ed acustica. L'ultima traccia, "Infinito" non è altro che la recitazione della poesia "Infinito" del noto poeta Leopardi, poggiata in un atmosfera noise. Veramente non male come chiusura. Quindi passando alle conclusioni, devo dire che l'idea di questo ragazzo, mi ha entusiasmato molto, non è da tutti saper suonare così tanti strumenti in maniera impeccabile e proprio per questo, Impermanence sarà senza dubbio, uno dei migliori lavori di matrice italiana di questo 2013.

-Marco



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